Le tartarughe ninja, o TMNT che dir si voglia, le conosciamo tutti. E conosciamo benissimo anche Shredder, l’arcinemico storico di Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello. Shredder è in prigione dopo essere stato catturato al termine dello scorso film, ma, durante un trasferimento da un cercere all’altro, gli scagnozzi del malavitoso ne pianificano la fuga. Ecco quindi che sopraggiungono le TMNT con un camion della spazzatura dotato di nunchaku giganti e di armi di ogni genere per impedire che il supercattivo riesca a fuggire. Ma gli sforzi tanto della polizia quanto del quartetto di tartarughe sono vani: Shredder riesce a fuggire, si allea con l’alieno Krang (altro nome noto per i fan della serie) ed elabora un piano per la conquista della Terra.

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Le tartarughe ninja sono uno dei grandi simboli della pop culture e di una generazione nata tra gli anni ’80 e gli anni ’90. Fumetti, cartoni animati, videogiochi, film e merchandise di ogni genere hanno cementato i nomi di Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello nell’immaginario comune, associandoli (purtroppo) più alle tartarughe che agli omonimi artistici rinascimentali. Un brand così amato e dotato di schiere di fan sfegatati è però anche difficile da gestire, tanto che, quando Michael Bay decise di riavviare la serie cinematografica delle TMNT con delle nuove tartarughe estremamente realistiche realizzate totalmente in CGI, gran parte di questi aficionados si schierò apertamente contro il design del nuovo team, preferendo la classica animazione in tecnica tradizionale che accompagnava la serie dal finire degli anni ’80.

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Riguardando al passato forse l’idea di Bay di rendere le tartarughe ed i relativi comprimari e nemici più realistici è stata azzeccata, visto che la CGI, a livelli altissimi come ci si aspetterebbe da una produzione ad ampio budget come TMNT: Fuori Dall’Ombra, è una delle pochissime componenti del film che convincono. Non ci sono molte cose buone in questo sequel del reboot della saga, che già di per sé non spiccava per qualità: regia estremamente caotica ed a tratti (specie nei primi minuti del film) fastidiosa, fotografia imbarazzante, una storia scontata, lineare ed estremamente stupida ed una recitazione da film di serie B. Perché diciamolo, Megan Fox, per quanto possa essere bella, con la recitazione non c’entra nulla.

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Il film si riduce ad essere una serie di dialoghi dimenticabili tra personaggi piatti e stereotipati che fanno da legante tra alcune scene action veramente adrenaliniche e godibili, forse la parte migliore del film.  TMNT 2 fallisce quindi parzialmente nell’intrattenere lo spettatore, con un ritmo troppo disomogeneo ed incapace di tenere alta l’attenzione, con una storia noiosa e dei personaggi banali. Fortunatamente le quattro tartarughe in CGI fanno passare gli umani del film in secondo piano e riescono persino a strappare qualche (rara) risata.

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Come ogni film tratto da un fumetto, TMNT 2 ha una morale da quattro soldi imboccata con la forza allo spettatore, la quale sarebbe all’incirca “accetta te stesso e verrai accettato dagli altri”, ma che in realtà non viene nemmeno messa in atto dal film stesso, portando ad una scena finale veramente agghiacciante (accettazione del diverso? Macché!) e tradisce un po’ troppo l’orientamento politico del regista, degli sceneggiatori e dei produttori, risultando (si spera involontariamente) xenofobo. Fortunatamente il pubblico più giovane, quello a cui TMNT 2 è indirizzato, sarà più preso dalle scene action che dalla morale del film.

VOTO FINALE:

★ ½